Xanadu (1980) di Robert Greenwald con Olivia Newton-John (nel ruolo della protagonista: Kira), Gene Kelly e Michael Beck. Quando il musical intende uscire dagli standard consolidati rischia di deragliare disastrosamente. Xanadu corse questo pericolo e, infatti, andò a sbattere contro un muro. La storia che lega le decine di numeri musicali fa acqua da tutte le parti. Il regista Robert Greenwald ha sconfinato nel genere “fantasy” ma in maniera del tutto non convincente. Kira è il personaggio principale ed è una cantante-ballerina magicamente materializzatasi da un vecchio dipinto murale. Dopo una virata (doverosa) sul sentimentale, si arriverà alla festa conclusiva nella roller-discoteca chiamata Xanadu. La colonna sonora è costituita in gran parte da canzoni degli Electric Light Orchestra (ELO) e ottenne un successo planetario. Si inizia dalla travolgente I’m alive (e la relativa trasformazione di Kira da affresco in ballerina carne e ossa) e si finisce in trionfo con Xanadu passando per All over the world, The fall e Don’t walk away. Musicalmente siamo ad un bivio storico: dal rock duro e puro degli anni settanta, spesso di protesta contro il sistema, siamo arrivati con Xanadu ad un pop-rock elettronico molto più leggero che prelude al nuovo decennio degli anni ottanta. Hollywood fu talmente orgogliosa di avere partorito questo musical da farsi vistosamente menzionare sia all’inizio che alla fine ma fu come tirarsi la zappa sui piedi. Con scenografie coloratissime ed effetti speciali da videoclip d’epoca, il film cadde su una sceneggiatura di una povertà impressionante. Il massimo, ma inutile, sforzo produttivo si completò anche con l’inserimento di un corto d’animazione ad opera di Don Bluth, autore di svariati capolavori disegnati. Oltre al memorabile electronic-pop degli ELO, risalta anche la luminosità vocale ed artistica della meravigliosa e compianta Olivia Newton-John senza la presenza della quale non ci sarebbe stata alcuna nota positiva in questo carrozzone senza scheletro. Oltre alle canzoni già citate ce n’è un’altra che uscì dallo schermo per entrare nelle case di tutti: Magic.
A million lights are dancing and there you are, a shooting star. An everlasting world and you’re here with me, eternally.