Undici Settembre 1683 di Renzo Martinelli. Mamma, li turchi! Così esclamavano nel ‘500 gli abitanti del meridione d’Italia (ante litteram) ad ogni ondata di invasione da parte degli Ottomani. Un’esclamazione abbastanza simile possiamo immaginare che potesse essere stata pronunciata dagli eserciti della Lega Santa quando si trovarono di fronte alle truppe del Gran Visir Karà Mustafa alla fine del XVII secolo. Vienna era assediata dai turchi ma l’allenza tra le litigiose nazioni cristiane europee riuscì a respingere gli invasori. Il monaco Marco d’Aviano svolse un ruolo importante al fine di convincere i cristiani ad allearsi per respingere il pericolo musulmano. Un tema potenzialmente attualizzabile anche ai giorni nostri (con le debite differenze). Nonostante la collaborazione di Valerio Massimo Manfredi per la sceneggiatura, e di un protagonista come F. Murray Abraham nel ruolo di Marco d’Aviano, il film non è all’altezza meritata dall’episodio storico. Un Enrico Lo Verso fuori ruolo (un improbabile Karà Mustafa) e uno script che, spesso, fa acqua non permettono al film di decollare. Martinelli ha compiuto un atto di coraggio nel produrre e dirigere un film storico in un momento in cui il genere preferito dai cineasti italiani è la commedia. Un coraggio non supportato da altrettanta caratura artistica. Effetti speciali profusi in abbondanza ma di scarsa credibilità rendono il racconto piuttosto grottesco annullando il fascino di una vicenda alla quale doveva essere dedicata maggiore cura. Non abbiamo il coraggio di demolire in toto questa operazione ma non ce la sentiamo nemmeno di concedere la sufficienza.
Voto: 5½