Rango

Rango

Quando l’animazione si fa adulta, ecco che nasce Rango. Gore Verbinski dopo avere diretto i primi tre film dei Pirati dei Caraibi, ha pensato bene di richiamare Johnny Depp per dare voce (in originale) ad un camaleonte dinoccolato del Far West che diventa eroe pur non avendone la stoffa. Nasce così un film d’animazione che omaggia infiniti capolavori di cinema western e d’avventura. E’ il tipico caso di genere nato per i più giovani ma con un racconto rivolto soprattutto ad un pubblico adulto. Le situazioni e il linguaggio utilizzato non sono mai volgari ma spesso ammiccanti e con sofisticati riferimenti che solo attempati cinefili possono cogliere ed apprezzare in pieno. Un progetto frutto di interessante originalità e cura del dettaglio che è stato insignito di numerosissimi premi. Ha meritatamente vinto il Premio Oscar, il BAFTA Award e numerosi altri, tutti nella categoria “Miglior Film d’Animazione”. Rango è un camaleonte “domestico” che viene sbalzato dall’auto che lo trasportava e finisce in mezzo al deserto messicano. Camminando sotto il sole cocente, finisce in un’arida cittadina popolata da simpatici animaletti con sembianze e movenze da personaggi di spaghetti-western. Un grosso problema affligge il paesello: da un po’ di tempo a questa parte non c’è più acqua! Qualche losco politicante sta tramando alle spalle dei cittadini manovrando e gestendo la preziosissima risorsa senza la quale non ci sarebbe più vita. Il neo-arrivato Rango scoprirà l’arcano e cercherà di restituire l’acqua e la vitalità alla cittadina. Dopo infiniti tributi alla cinematografia western di Sergio Leone, arriviamo anche a rispolverare l’icona di Clint Eastwood con tanto di poncho e sigaro! Rango non è solo un simpatico film animato ma molto di più. E’ una realizzazione del tutto originale, simpaticissima, nuova, sperimentale e a tratti anche pungente.

Voto: 7

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