Promised Land è un film di Gus Van Sant con Matt Damon e Frances McDormand. Vi ricordate il truce Daniel Day-Lewis de Il Petroliere? In Promised Land abbiamo un Damon che svolge lo stesso lavoro ma, a differenza del petroliere, lo fa al giorno d’oggi e con molte remore di carattere etico. Non si parla di estrazione di oro nero, bensì di gas naturale. La Global è una multinazionale da nove miliardi di dollari che affida a Steve e Sue (Damon e McDormand) il compito di convincere gli abitanti di un sereno paesino di campagna a consentire perforazioni nei loro terreni al fine di estrarne enormi quantitativi di gas. Vengono garantiti lauti guadagni ai proprietari delle fattorie, millantando anche l’assenza di pericoli di carattere ambientale. Non tutti i cittadini, però, sono ingenui e faciloni. Quando lo stimato prof. Yates (Hal Holbrook) fa presente alla città che la tecnica estrattiva non è proprio esente da rischi, la popolazione inizia a dividersi tra favorevoli e contrari. I soldi offerti sono tanti ma l’ombra delle possibili conseguenze crea notevole apprensione. Mentre Sue procede spedita nella sua attività di indottrinamento, Steve inizia a mettersi in discussione meditando sulla discutibile eticità dei metodi da loro utiizzati. Una tensione narrativa in costante evoluzione è tesa a mettere a nudo le consuetudini oscure delle moderne multinazionali il cui obiettivo è produrre guadagni elevati, spesso anche a scapito della salute pubblica. Promised Land è un film di cui non si è parlato molto ma che è meritevole di almeno una visione.
Voto: 6