Il merlo maschio è una commedia erotica, e malinconica, del 1971 di Pasquale Festa Campanile con Lando Buzzanca (il violoncellista Niccolò Vivaldi), Laura Antonelli (la moglie), Lino Toffolo (orchestrale) e Gianrico Tedeschi (il direttore d’orchestra). Storia di un musicista medio che non riesce a fare il salto di qualità ma che inizia a trovare soddisfazione e gratificazione osservando, e facendo osservare, le perfette forme nude della moglie. Tutto è incentrato sulle immagini del corpo della Antonelli anche, e soprattutto, messe in relazione con le curve dello strumento suonato dal marito: il violoncello. Nonostante l’argomento sia inequivocabilmente erotico tuttavia non si (s)cade mai sul volgare. In un momento di crisi profonda, Niccolò arriva a pensare anche al suicidio e l’amico orchestrale, in una serata confidenziale e molto alcolica, arriva a “consolarlo” con una battuta in qualche modo diventata iconica: I dolori sono come i soldi, chi li ha se li tiene.