Tsili di Amos Gitai. Mostra del cinema di Venezia 2014 – Fuori concorso.
Tsili è il nome di una ragazzina sola che sopravvive in una foresta mangiando bacche e fors’anche foglie. Si è costruita un giaciglio molto simile ad un nido. Un luogo-non luogo in cui sentirsi coccolata e in qualche modo protetta anche se di protezioni, in quel cumulo di sterpaglie, non ce ne sono. Sullo sfondo si odono continue esplosioni di bombe e spari di fucile. Siamo in guerra e Tsili è una ragazza ebrea lasciata sola dalla famiglia che è sfuggita ad un rastrellamento tedesco. L’incontro con un giovane uomo (Marek) porterà compagnia a Tsili ma non felicità. Il regista israeliano Amos Gitai dirige un film dai contenuti criptici; introspettivo e misurato, con atroci, interminabili, esacerbanti silenzi. Lunghissime sequenze più simili a quadri teatrali che a scene cinematografiche. La meravigliosa coda con immagini d’epoca non basta, però, a salvare il film dalla sufficienza. Pesantissimo.
Voto: 5