The Iron Lady

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The Iron Lady di Phyllida Lloyd con Meryl Streep, Jim Broadbent, Olivia Colman, Roger Allam e Susan Brown. L’accoppiata Phyllida Lloyd alla regia e Meryl Streep davanti alla telecamera aveva funzionato magnificamente con il trascinante musical Mamma Mia!; peccato che quella alchimia non abbia dato i medesimi frutti nella biografia della Lady di Ferro Margaret Thatcher. La vita e le opere del “primo” Primo Ministro inglese di sesso femminile vengono rappresentate in un film che, nonostante le magistrali interpretazioni di Meryl Streep e Jim Broadbent, rimane piuttosto piatto e deludente. In un mix – non troppo riuscito – di flashback e flashforward passiamo continuamente da una Thatcher anziana e già in avanzata demenza senile, ad una giovane Margaret Roberts (il suo nome da nubile) in procinto di avvicinarsi alla politica nei primi anni cinquanta. Proprio in quegl’anni conobbe il Signor Denis Thatcher che poi sposò negli anni seguenti. La regista – Lloyd – non aveva certo intenzione di incensare o celebrare le gesta della Thatcher; così, infatti, non è stato. Le intemperanze dell’IRA, le contestazioni dei minatori e la guerra delle Falklands hanno segnato duramente gli undici anni di Premierato Thatcheriano e questa biografia lo sottolinea senza troppi riguardi verso la Lady di ferro. Meryl Streep è stata meritatamente premiata con l’Oscar per la migliore interpretazione femminile; peccato che tutto l’insieme non le sia stato alla pari. Occasione sprecata.

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