The Bourne Identity (2002) è il capostipite della saga tratta dai romanzi di Robert Ludlum. Il film è diretto da Doug Liman ed interpretato da Matt Damon, Franka Potente, Chris Cooper e Julia Stiles. La tetralogia cinematografica è completata da The Bourne Supremacy del 2004, The Bourne Ultimatum del 2007 e Jason Bourne che uscirà il prossimo 1 Settembre 2016 (e non dimentichiamoci dello spin-off The Bourne Legacy del 2012). Il primo accattivante episodio è uno spy-thriller che non stanca mai anche dopo l’ennesima visione. Matt Damon è Jason Bourne ma all’inizio non lo sa (o meglio: non se lo ricorda). Il suo corpo esanime galleggia tra le onde e viene issato a bordo di un peschereccio che naviga a poche miglia dalla costa francese. A prima vista sembra già morto ma non lo è. Il capitano del peschereccio (Orso Maria Guerrini) provvede a tagliargli con attenzione la muta da sub estraendogli due proiettili dalla schiena. Bourne si riprende ma rimane colpito da una amnesia quasi totale. Non si ricorda chi è, né cosa ci faceva nelle acque del mediterraneo. Oltre ai proiettili, gli viene estratto un mini cilindretto metallico, impiantato sottocute. Premendone un’estremità si scopre che proietta un raggio laser indicante gli estremi di un conto corrente di una banca svizzera. Questo è il primo appiglio a cui lo smemorato può aggrapparsi per iniziare la riscoperta della sua vera identità. Poco alla volta si apre un mondo sempre più complesso e intrigante. Servizi Segreti, spionaggio internazionale, costosissimi programmi di training per super-agenti. Da Langley a Parigi passando per tutte le capitali europee. Con quella faccia da eterno bravo ragazzo, Matt Damon aveva raccolto una sfida/scommessa di quelle importanti: sarebbe riuscito a rendere credibile un personaggio d’azione? La risposta è SI. Non è esasperato come James Bond, non ironico come il John McLane dei vari Die Hard, non è uno stratega come Jack Ryan, non è simile a nessun altro; è solo Jason Bourne, con le sue specifiche caratteristiche, il suo carisma, la sua capacità di combattere da solo un intero sistema. Il regista Doug Liman ha compiuto un lavoro egregio, confezionando un film interessante che fa da apripista per una dinastia tuttora in piena attività.
Voto: 7