Può essere premiato al Festival di Cannes del 2011 un attore per un film muto? Certamente! Così è stato. Per la sua interpretazione nel film The Artist Jean Dujardin ha ricevuto il premio come miglior attore; la cosa divertente è che il riconoscimento è meritato al 100%. Anche i Golden Globes di prossima assegnazione hanno attribuito a Dujardin una candidatura e sono in molti a scommettere persino sugli Oscar. Il regista Michel Hazanavicius aveva già incantato la giuria di Cannes quasi un anno fa con questo audace e riuscito progetto ed ora sta conquistando anche il resto del mondo. Un film muto, in bianco e nero, in un formato molto simile al 1.33:1 (praticamente un quadrato). Un film ambientato nei ruggenti anni venti e proiettato anche con criteri molto simili a quelli in uso nei medesimi anni venti. Una scommessa che nessuno avrebbe potuto immaginare che potesse essere vinta in questa maniera nell’anno domini 2012.
Bérénice Bejo, John Goodman, James Cromwell, Penelope Ann Miller, Missi Pyle e il protagonista Jean Dujardin non hanno dovuto preoccuparsi per la dizione corretta bensì solo dell’espressività corporea e facciale. In questo riuscitissimo omaggio ad un cinema così lontano da noi, tutti hanno contribuito per creare qualcosa di innovativo pur in un contesto terribilmente vintage. Anche Uggy è strepitoso. Chi è Uggy? Un cane che recita magnificamente per tutto il film, talmente affezionato al protagonista da salvargli pure la vita. Il cagnolino fa ridere, commuovere, emozionare e appassionare proprio come tutti gli altri personaggi. La colonna sonora è quanto di più azzeccato ci potessimo aspettare. Hazanavicius ha saputo utilizzare la musica e le espressioni degli attori proprio come se fossimo nell’epoca d’oro del cinema muto dosando ritmi, toni e volume in base alle emozioni da suscitare nel pubblico di volta in volta. Anche l’argomento, pur autoreferenziale, è centratissimo: una star del cinema muto non accetta l’arrivo del sonoro. Rifiuta di adeguarsi al moderno cambiamento e viene travolto da questa rivoluzionaria innovazione. Il suo mestiere di artista del grande schermo non attira più le masse di spettatori di una volta. Il pubblico accorre in massa ai nuovi spettacoli cinematografici, spingendo verso il baratro l’ex acclamato artista del muto che non accetta questo improvviso declino.
P.S. Il film si è poi meritato numerose candidature ed è riuscito ad aggiudicarsi sia il Golden Globe sia il premio Oscar come “miglior film” (ma non solo!).
Voto: 8