Nell’anno 2010, per girare la sua personale visione di Robin Hood, Ridley Scott richiamò quel Russel Crowe che già riscosse tanto successo con Il Gladiatore. In effetti in quest’ennesimo film sull’impavido arciere inglese del XII secolo ritroviamo in diversi tratti l’energia e l’atmosfera bellica del peplum precedente. Maestranze eccellenti (per esempio il montaggio è di Pietro Scalia) e interpreti di spessore come Cate Blanchett, William Hurt, Mark Strong e il grande vecchio Max von Sydow hanno contribuito ad impreziosire un film non privo di difetti. Scott si dimostra una volta di più il regista perfetto per questi racconti epico-storici-popolari e Crowe si conferma l’attore ideale per incarnare l’eroe senza macchia che combatte con ardore, conquista le donne più affascinanti, diventa forzatamente fuorilegge ma non smette di combattere contro i soprusi dei tiranni più malvagi. Dopo innumerevoli precedenti cinematografici, sembrava impossibile ri-raccontare le vicende del ‘ladro onesto’ senza ricadere in sterili doppioni. Ridley Scott riesce, invece, a stupirci donando un carattere nuovo ad una storia vecchia. Il punto di vista è innovativo, le atmosfere sono talmente originali da farci dimenticare che si tratta di una leggenda già trita e ritrita. Uno spettacolo che merita di essere goduto. Un divertimento che intrattiene con grande piacere.