Recensione num. 200: Il Re Leone

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La nostra duecentesima recensione non poteva non essere dedicata ad un autentico capolavoro d’animazione. Il Re Leone (The Lion King) è, a pieno titolo, meritevole di questo onore. Un film (non chiamatelo cartone) a cui nessun adulto e nessun piccino può rinunciare. Uscito nelle sale quasi vent’anni or sono, è stato pazientemente rimasterizzato e digitalmente convertito in 3D nell’anno 2011 per una nuova uscita sul grande schermo in Pompa Magna. Nonostante le vicende di Simba fossero già conosciute a memoria da tutti, la sua riproposizione al cinema in 3D fu un vero successo. Incassò ben più di 4 milioni di euro. Per la prima volta un film Disney senza alcun personaggio umano. Solo gli animali sono presenti, partecipi e protagonisti dell’azione che veicola emozioni intense. Un tema particolarmente duro e delicato allo stesso tempo, quello della perdita prematura di un genitore, soprattutto quando è indirizzato ad un pubblico di piccolissimi spettatori. Non era certo la prima volta che Walt Disney affrontava la questione (basti guardare Bambi) ma ciò non toglie che l’importanza della situazione rendesse necessario un approccio molto attento. Il compito venne svolto magnificamente grazie ad una sceneggiatura da incorniciare, puntellata da immagini (pur disegnate) degne di entrare nella storia del design cinematografico. Anche numerosi sottotesti di carattere filosofico ed esoterico sono stati “nascosti” tra le pieghe della narrazione instillando, anche non consapevolmente, nelle menti dei giovani spettatori nozioni molto più profonde di quanto appaia dopo una visione distratta. Valori umani come il senso di responsabilità, il rispetto per la natura in senso lato, l’amicizia, il pensiero positivo e molto altro costituiscono lo scheletro di un organismo vivo, colorato, allegro e sempre divertente. Per potersi fregiare del titolo di “capolavoro”, un film non può prescindere da una colonna sonora all’altezza. Il Re Leone centra anche questo obiettivo affidandosi alle note composte da Elton John e cantate, nella nostra lingua, da Ivana Spagna. Una menzione speciale anche al doppiaggio nella nostra lingua. Grandissimi attori italiani sono stati coinvolti nel progetto, partendo dall’immenso Vittorio Gassman che ha prestato la voce al Grande Vecchio Mufasa.

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