Professione Assassino (The Mechanic) di Simon West con Jason Statham, Ben Foster e Donald Sutherland è un remake dell’omonimo film di quasi quarant’anni fa. Il protagonista di oggi (Jason Statham) ha la stessa durezza e forza di quello di allora, anche senza i baffi a manubrio in puro stile anni settanta, del Charles Bronson originale. Arthur Bishop di lavoro fa l’assassino ed è quello nominato nel titolo. Un professionista serio non guarda in faccia nessuno ed esegue alla perfezione ciò che gli viene chiesto; Bishop ne dà dimostrazione arrivando pure ad ucidere, su commissione, un suo carissimo amico.
Anche il duro più spietato nasconde un cuore tenero. Bishop si avvicina al figlio (sbandato) dell’amico ucciso e trasgredisce alla regola d’oro secondo la quale il vero killer deve essere un solitario. Preso dal senso di colpa, accetta di addestrare il giovane nella sua arte: quella del killer di professione. Gli insegna tutti i trucchi del mestiere fino ad assumerlo come partner. Il problema (anzi, il conflitto di interessi) sorge presto. Bishop non ha nessuna intenzione di ammettere l’omicidio dell’amico ma il giovane ha tutta l’intenzione di scoprire chi è stato a commetterlo! Un rapporto, il loro, tutto da scoprire.
Un vero action thriller con poche parole e molti fatti. La tensione si snoda attraverso fughe, esplosioni, inseguimenti e sparatorie. Un rapporto, quello tra il killer e il suo adepto, che si sviluppa in maniera molto interessante. Il film è spettacolare ed inverosimilmente esagerato. Le immagini sono sgranate e sporche proprio come sporco è il lavoro di Bishop. Nonostante sia solo un remake (operazione che toglie sempre qualcosa al film) non è un’opera da buttare. Consigliato agli amanti del genere. La frase da incorniciare è senz’altro questa:
Il buon senso nasce dall’esperienza anche se l’esperienza la fai quando non hai il buon senso
Voto: 6