Cemento armato di Marco Martani è un film italiano di genere noir e abbiamo detto tutto. Questi esperimenti sono eventi molto rari nel nostro cinema e dobbiamo, quindi, trattarli con rispetto, quantomeno per il coraggio. I protagonisti sono Giorgio Faletti e Nicolas Vaporidis, ovvero il superboss della mala e il giovane “delinquente buono” che pesta i piedi alla persona sbagliata. Tutto inizia con “il primario” (Faletti) che uccide senza pietà un cittadino qualunque, reo di non avergli restituito i soldi prestati. Per uno strano scherzo del destino, la strada del boss incontrerà quella della famiglia del malcapitato e l’intreccio si complicherà. Tra vendette incrociate, orgogli calpestati, poliziotti buoni e poliziotti cattivi, il film trova il suo habitat nei bassifondi di una Roma di delinquenti ma senza minimamente cadere negli stereotipi del genere. Non piove quasi mai e gran parte degli atti criminosi avvengono sotto il sole; nonostante la mancanza del classico grigio livore e della fotografia cupa del genere noir, il film mantiene alta la tensione soprattutto grazie al carisma di Faletti e ad una sceneggiatura inappuntabile.