Hitchcock: la nostra recensione

Hitchcock non è la biografia del più grande genio cinematografico del terrore, bensì la genesi del suo più celebre capolavoro: Psycho ovvero un film a basso costo, autoprodotto e attentamente soppesato dalla censura che rischiò di non essere mai realizzato ma che divenne un caposaldo assoluto del cinema thriller. Il regista dal profilo inconfondibile è interpretato dal camaleontico Anthony Hopkins, e sua moglie, nonchè sceneggiatrice, ha il volto di Helen Mirren; i due protagonisti di Psycho sono Scarlett Johansson (che interpreta Janet Leigh) e James D’Arcy (che veste i panni di Anthony Perkins). Il regista del film è Sacha Gervasi.

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Alfred Hitchcock era ossessionato dall’idea che il pubblico potesse conoscere in anticipo la fine del film e per questo motivo prese drastiche decisioni. Per prima cosa fece sparire dalle librerie americane tutte le copie del libro da cui era stata tratta la sceneggiatura. In un primo tempo anche i copioni degli attori erano incompleti: mancavano le ultime dieci pagine. Il rischio corso dalla produzione era altissimo. Hitch proveniva dallo strepitoso successo di Intrigo Internazionale e la Paramount non era disposta a rischiare ora con la cupissima vicenda di Psycho. Non rimase altra scelta per “Hitch” se non quella di vendere la propria villa con piscina al fine di autoprodurre quel film su cui credeva fermamente. Dubbi, incubi e ansie assalirono il celebre regista. La paura di un fallimento era notevole. Quella tribolata produzione uscì nel 1960 in sole due sale cinematografiche ma arrivò ad ottenere un successo senza precedenti per un’opera thriller/horror. Sacha Gervasi dirige questo omaggio ad uno dei massimi registi di sempre che non vinse mai un premio Oscar ma che colpì (e colpisce tuttora), emozionò, terrorizzò e scosse milioni di spettatori per decenni. Una carriera durata mezzo secolo. A partire dalla metà degli anni venti, fino all’ultimo film (Complotto di famiglia) del 1976, Hitchcock diresse decine di opere. Alcune mediocri ma molte altre autentici capolavori. Anthony Hopkins ha accettato l’onere e l’onore di rappresentarlo durante la fase produttiva di quel caposaldo della suspence che viene tutt’oggi studiato e approfondito da qualsiasi studente che si voglia avvicinare al cinema.

Voto: 7

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