Gloria Mundi di Robert Guédiguian balbetta e zoppica eppure è un film a cui venne concesso un grande onore: l’inserimento nel concorso per il Leone D’Oro all’ultima Mostra del Cinema di Venezia. Non ci è permesso di conoscere la motivazione di questa scelta; possiamo solo prenderne atto. Se non bastasse, ottenne anche un secondo – sempre immeritato, secondo noi – riconoscimento: la coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile alla protagonista Ariane Ascaride. La primissima inquadratura rappresenta più una Genesi che un vero incipit. Assistiamo ad un parto: sta nascendo Gloria, ovvero una bella bambina attorno la quale ruoteranno le vicissitudini di una famiglia complicata. I complessi legami parentali tra i vari personaggi vengono svelati (davvero?) poco alla volta. Dopo un inizio quasi didascalico, il plot si evolve e si complica. Gli eventi si scatenano e portano scompiglio e guai per tutti.
I dettagli stonati sono molti ma non li sveleremo per lasciare almeno il gusto della sorpresa. Il plot che segue è irricevibile e, a volte, anche irritante. Una miscela eterogenea di registri che parte dalle Relazioni Pericolose per arrivare al Delitto e Castigo. Un pot-pourri variegato che porta fuori strada non solo lo sguardo dello spettatore ma anche i personaggi stessi. Un “così è (se vi pare)” che di Pirandelliano non ha nulla. La trama diventa un groviglio inestricabile come un boccone indigesto che rimanga fermo nello stomaco per lungo tempo. A nulla valgono gli interpreti di esperienza quando si ritrovano davanti ad una sceneggiatura lacunosa come questa.
Il dichiarato intento del regista è quello di mostrare il mondo così come è veramente e non come lo vorremmo. Il problema, aggiungiamo noi, è quello che lo sceneggiatore (parliamo sempre di Guédiguian) si è lasciato prendere la mano ed ha sconfinato clamorosamente. Siamo d’accordo sul fatto che ogni famiglia può nascondere qualche scheletro nell’armadio ma… non esageriamo. Al momento in cui scriviamo non si conosce, ancora, la data di uscita del film nelle sale italiane.