Educazione Siberiana è un racconto di formazione o, per meglio dire, di de-formazione tratto dall’omonimo romanzo di Nicolai Lilin. Nel 1988 nonno Kuja (John Malkovich) istruisce il piccolo Kolima affinchè possa anche lui crescere come un “onesto criminale” – in un ossimoro del tutto particolare – e proseguire la sua vita rispettando rigidi paletti morali. Un’etica tutta da scoprire quella dei siberiani cresciuti a pane e delinquenza in Transnistria; una regione che apparteneva alla ex Unione Sovietica, autoproclamatasi indipendente ma mai riconosciuta come tale. Attualmente è contesa tra Russia e Moldova. I saldi e inviolabili principi morali impartiti dal nonno fanno presa su Kolima ma non altrettanto sul resto della compagnia frequentata dal giovane. Il fulcro della storia è appannaggio del rapporto fra Kolima e Gagarin i quali crescono nella medesima gang salvo poi intraprendere percorsi divergenti. Gabriele Salvatores racconta la loro storia di amicizia attraverso i passaggi storico-politici avvicendatisi in quella regione di confine in cui la delinquenza era protagonista assoluta della vita quotidiana. Una ricostruzione socio-etnica di gran fascino. Un film da rivedere più di una volta per poter apprezzarne sempre meglio tutti i dettagli.
Voto: 7