Steven Soderbergh è già abituato a dirigere film con parecchi galli nel pollaio. Anche Contagion (presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2011) ha un cast pieno di nomi altisonanti come Kate Winslet, Matt Damon, Jude Law, Gwyneth Paltrow, Laurence Fishburne, Marion Cotillard e Elliott Gould. Da parecchi anni aspettavamo un nuovo disaster movie di stampo virale. Soderbergh ha risuscitato il genere convocando un cast di tutto rispetto guidato dal suo attore feticcio Matt Damon. Il film inizia subito dal giorno “2” ovvero quando il primo contatto con il virus è già avvenuto e il contagio ha avuto inizio. La prima vittima è Gwyneth Paltrow; l’unica speranza di trovare la causa di tutto ciò risiede nella ricostruzione di quanto avvenuto nei giorni precedenti. I luoghi visitati dalla prima donna contagiata e le persone con cui era entrata in contatto. Una frenetica corsa contro il tempo perchè il contagio è estremamente rapido. Nel nostro mondo globalizzato il rischio pandemia è elevatissimo. Fishburne e la Winslet sono i medici in prima linea mentre Jude Law è un giornalista/blogger alla ricerca della verità vera. Tensione incessante e ritmo incalzante fanno da cornice ad una sceneggiatura a tratti lacunosa. Il pathos è intenso ma la vera forza di tutto il racconto è la capacità espressiva degli attori stessi. La storia non presenta nessuna novità di rilievo rispetto ai precedenti film dello stesso genere. Gli stereotipi sono ancora quelli di sempre. Cambia solo il periodo storico. Ai tempi nostri la facilità di diffusione virale è ampliata dalle molteplici possibilità di viaggiare in ogni parte del globo. Soderbergh fa leva proprio su questo per catturare l’attenzione del pubblico e mantenerla costante fino al termine.
Voto: 6+