Una calibro 20 per lo specialista (Thunderbolt and Lightfoot) di Michael Cimino con Jeff Bridges, Clint Eastwood, Geoffrey Lewis, Catherine Bach e George Kennedy. Un ladruncolo di auto e un “prete” sui-generis si incontrano/scontrano in modo fortuito iniziando una sorta di rapporto di amicizia e complicità. La proposta di rapinare una banca li incuriosisce e li spinge all’impresa ma i colpi di scena non mancheranno. Due sono le coppie di protagonisti: da un lato Thunderbolt e Lightfoot (tradotti in italiano come l’Artigliere e Caribù) ovvero Eastwood e Bridges contrapposti a Goody e il Rosso ovvero Lewis e Kennedy che danno la caccia ai primi due. La sceneggiatura, in realtà, non è per niente perfetta. Molte cose non dette e non spiegate risulteranno anche incongruenti ma tutto verrà ricondotto al finale dovuto tra scene d’azione, dialoghi brillanti e interpretazioni ottime in un montaggio, però, non proprio da incorniciare. Per questo film, Jeff Bridges ricevette l’onore di essere candidato agli Oscar nella categoria “miglior attore non protagonista” anche se non riuscì a portare a casa l’ambita statuetta. In fin dei conti Una calibro 20 per lo specialista è un tipicissimo film degli anni settanta. Si respira aria di quel decennio sia nel linguaggio, sia nelle costruzioni scenografiche che nelle trovate registiche come nudi femminili integrali in maniera palesemente gratuita. Si tratta della prima regia cinematografica di Michael Cimino che realizzerà (quattro anni dopo) quel capolavoro indiscusso che fu Il Cacciatore (The Deer Hunter).