La notte brava del soldato Jonathan

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La notte brava del soldato Jonathan (The Beguiled) diretto da Donald “Don” Siegel con Clint Eastwood, Geraldine Page, Elizabeth Hartman, Jo Ann Harris, Darleen Carr, Mae Mercer, Pamelyn Ferdin, Melody Thomas, Peggy Drier, Pattye Mattick. Periodo di guerra civile americana. Siamo nel sud e la piccola Amelia (Amy) vaga per il bosco in cerca di funghi quando si imbatte nel malconcio caporale Jonathan McBurney (uno yankee nordista). Il soldato è gravemente ferito e giace in mezzo al bosco in territorio potenzialmente ostile alla sua divisa. La dodicenne Amy subisce immediatamente il fascino dello yankee e lo porta nella scuola – un collegio femminile – di cui è ospite. La situazione è originale: sei studentesse, una insegnante, una tenutaria ed anche una “schiava negra” che curano e accudiscono un’affascinante soldato ferito della fazione nemica. Le donne competeranno tra loro per accaparrarsi le grazie dell’uomo. La particolarità è tutta insita nella capacità femminile di scatenare una guerra anche senza minimamente usare armi tradizionali. Amore, crudeltà, frustrazioni, cattiverie senza alcuna pietà ma con una “grazia” tutta femminile. Questo mix esplosivo culminerà in un finale poco consueto per i film con Clint Eastwood. Uscito nel 1971, La notte brava del soldato Jonathan rappresenta un caso piuttosto anomalo. In quel decennio non capitava troppo spesso (per usare un eufemismo) che un film fosse interpretato da un cast quasi totalmente femminile e con l’unico uomo tenuto “ostaggio” dalle donne. Per gli argomenti trattati e per il modo in cui sono stati sceneggiati, il film risulta particolrmente tipico degli anni settanta. Con la cultura del politicamente corretto dei giorni d’oggi risulterebbero sgradite e fuori luogo parecchie sequenze ed altrettanti dialoghi. La visione non può quindi prescindere dal periodo storico in cui la storia è stata raccontata e trasposta in immagini. Tra i dialoghi più interessanti spicca quello tra il soldato e la schiava nelle fasi iniziali del film:

– Tu come ti chiami?
– Hallie
– Mi puoi chiamare McB
– “Yankee” va benissimo
– Io e te dovremmo essere amici, Hallie.
– Ah si? E come mai?
– Beh, siamo tutti e due prigionieri qui dentro.
– C’è una differenza, signor yankee. Io posso sempre scappare.

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