Dove Osano le Aquile (Where Eagles Dare) è un film di guerra e spionaggio diretto da Brian G.Hutton nel 1968 (uscito in Italia nel 1969). Durante la Seconda Guerra Mondiale gli alleati devono lanciarsi in una difficile missione: recuperare un generale americano tenuto prigioniero dai tedeschi nello Schloß Adler ovvero un castello edificato sulle Alpi in una località quasi inaccessibile. Il tenente Morris Schaffer (Clint Eastwood) e il maggiore Jonathan Smith (Richard Burton) devono collaborare per guidare un manipolo di soldati in questa rischiosa e ardita impresa. Fin dall’inizio, con l’atterraggio notturno dei paracadutisti, appare evidente che qualcosa bolle in pentola. In scenari montani dal fascino intramontabile, risaltano gli effetti speciali che sbalordivano gli spettatori, all’epoca, ma che appaiono del tutto superati agli occhi abituati alle grafiche computerizzate di oggi. Nonostante il gap temporale è un film comunque stupefacente e intramontabile. Tra colpi di scena con imprevisti capovolgimenti di fronte e spettacolari scene d’azione (ricordando che è un film girato più di cinquant’anni fa), Dove Osano le Aquile rimane uno dei capisaldi del suo genere e si lascia riguardare sempre con molto piacere. Tra gli interpreti, oltre ai già citati Burton e Eastwood, troviamo anche Mary Ure, Patrick Wymark (scomparso prematuramente un paio d’anni dopo l’uscita del film), Michael Hordern, Donald Houston, Robert Beatty, Anton Diffring, Derren Nesbitt. Alcune curiosità: il film fu girato presso il Castello medievale di Hohenwerfen, sulle Alpi austriache. Il castello, incastonato in un panorama mozzafiato, è tutt’oggi visitabile ed è una meta turistica a pochi chilometri da Salisburgo. Le riprese furono molto tribolate perchè la strada di accesso al castello era piuttosto impervia e l’ingombrante attrezzatura tecnica richiedeva mezzi importanti. E le difficoltà erano aggravate dalle temperature molto rigide e dal continuo meteo avverso. Nonostante tutto, la lavorazione riuscì perfettamente. Il film fu accolto con molto calore sia dalla critica che dal pubblico e ripagò la produzione per tutti gli sforzi messi in campo.