Stefano Sollima dirige ACAB – All Cops Are Bastards compiendo un tuffo nel reparto mobile della Polizia di Stato; la cosiddetta “celere”. Un’operazione che, per certi versi, può considerarsi come un End Of Watch all’italiana. Pierfrancesco Favino, Marco Giallini e Filippo Nigro interpretano tre poliziotti spesso impegnati per controllare l’ordine pubblico durante le partite di calcio particolarmente calde. Un lavoro, quello del celerino, che viene rappresentato con forte intensità ma senza condanne nè elogi. I contrastati protagonisti vivono in un settore fuori da ogni ordinario spazio. Invisi dagli stessi politici alla cui sicurezza sono dedicati, odiati dalle frange più violente dei cosiddetti Ultrà calcistici, malvisti pure dagli estremisti di destra nonostante la connotazione politica dei poliziotti non venga certo descritta come comunista (tutt’altro). Sempre in mezzo a situazioni rischiose e difficili ma con stipendi non commisurati ed equipaggiature inadeguate. Un raro esempio di film italiano sporco su un lavoro, quello dei poliziotti, che mostra di annoverare anche persone violente, stressate e frustrate; con mille difficoltà pure nella vita privata. Ciononostante non ne vengono evidenziati solo i lati oscuri. L’arringa di autodifesa in tribunale di “Cobra” (Favino) è l’urlo di un poliziotto cosciente e coscienzoso pur se condannato ad usare violenza anche quando non sarebbe strettamente necessaria. C’è spazio anche per riferimenti ai violenti fatti della “Diaz” di Genova oltre che alle morti dell’ispettore Raciti e del tifoso Gabriele Sandri nel 2007. Non solo finzione ma anche stretta attualità.
Voto: 7